Credieuronord: la Lega Nord, la sua banca e le monete verdi. L’editoriale di Marco Travaglio

Credieuronord

Con lo scandalo Belsito muore, se qualcuno ancora ci credeva, il mito della diversità della Lega Nord. Ma tra monete padane e BTP (Buoni del Terreno di Pontida), anche la Lega ha sempre fatto pagare tutto al suo popolo. Un esempio? Nel 1992 c’era la lira ma il popolo verde coniò la ‘Lega’ in tagli da 1 e da 5, la usarono per la festa a Brescia e morì lì. Poi venne lo Scudo Padano – chiamato anche Calderolo dal nome del senatore leghista. E ancora: la banca Credieuronord nasce nel 2000 con una campagna a tappeto nei circoli e quindi con i soldi del popolo leghista.

Credieuronord: la storia

L’investimento però è ad altissimo rischio, non è liquido perché sono quote capitale di una società non quotata in borsa. Il numero 1 si chiama Galimberti, eretto a banchiere padano, e annuncia “Cresceremo così tanto da fare male a tutte le altre banche”. La Credieuronord fallisce tre anni dopo: il bilancio si chiude con 8 milioni di euro di perdite e 12 milioni di sofferenze. A salvare la banca verde ed evitare il fallimento arriva Giampiero Fiorani, amico del governatore della Banca d’Italia Antonio Fazio: l’accordo è firmato da Maroni, Calderoli e Giorgetti con la mediazione del forzista Brancher. La storia nell’editoriale di Marco Travaglio per Servizio Pubblico.