Oscar Morando: la storia dell’autista di Renzo Bossi

Belsito condannato, salvi i Bossi. Salvini non li querela.

Oscar Morando lavorava come autista per la Lega Nord. Ultimamente si occupava personalmente di Renzo Bossi. Lo accompagnava in giro e ogni tanto provvedeva alle sue piccole spese quotidiane. Ma come passava le sue giornate il “Trota”? L’intervista di Servizio Pubblico, programma di Michele Santoro.

Oscar Morando: la storia

Repubblica ricostruisce così lo scandalo della Lega Nord:

Oscar Morando e Alessandro Marmello («il bancomat di Renzo») sono due professionisti licenziati in tronco e ora sono senza lavoro e con famiglie da mantenere: la Lega ha dato loro il benservito perché, uno, Morando, non era «più gradito a Renzo», e l’ altro, Marmello, ha «tradito la fiducia» del ragazzo rendendo pubblici dei video in cui ha documentato le dazioni di denaro che Belsito metteva a disposizione del Trota per le sue spese. «Sono stato con lui dal 15 settembre 2010 al 21 marzo 2011 – racconta Morando, che non è mai stato leghista e che da Tenerife dove viveva è stato arruolato dalla “badante” Rosi Mauro prima come autista di Umberto Bossi e poi come tutor del figlio, ma «ho fatto il peggiore affare della mia vita» – . Prima andavamo in giro con un’ Alfa 159, poi con un’ Audi A5. Renzo pretendeva che si usasse il lampeggiante per saltare le code, cosa che non è consentitaa un consigliere regionale. Ma il punto vero è un altro, e cioè le sue abitudini, il suo stile di vita da giovane politico. Si viaggiava spessissimo non per impegni politici ma per partecipare a serate mondane: feste, cene, discoteche. Sempre a spese della Lega. Macchine, benzina, autostrade. E certo noi autisti, a disposizione giorno e notte».