Paolo Bonolis a Servizio Pubblico: “In tv non c’è più passione”

Paolo Bonolis a Servizio Pubblico

Il punto di vista di Paolo Bonolis sulla televisione è che manca la passione nel farla. Si ascoltano solo i verdetti numerici e non si vuol correre nessun rischio. “Si vedono sempre le stesse cose. E se in un periodo di difficoltà non investi in qualcosa di nuovo, non si smuovono neanche i soldi” – spiega il conduttore a Servizio Pubblico – “La tv appare sfarinata soprattutto perché si sta frammentando. E poi manca la passione, non solo di chi la fa e di chi la scrive ma di chi la amministra e la dirige”.

Paolo Bonolis a Servizio Pubblico

“In tv ormai non ci si domanda più Cosa vogliamo fare ma Cosa vorranno vedere. Si fanno i conti solo con gli ascolti. Con la convenienza economica” – prosegue Bonolis nel suo ragionamento sullo stato attuale del piccolo schermo – “Per non perdere i tanti privilegi che la televisione dà si azzera il rischio. Da qui l’appiattimento, non si capisce se quello che stai vedendo è attuale o del 2001, 2002, 2006. Ti serve un calendario vicino. La televisione non cambia ma cambia chi la guarda. Le nuove generazioni non hanno più nella tv un punto di riferimento. Che finisce per essere un gigantesco intestino che ingoia un po’ tutto. E non distingui più le vitamine e i sali minerali dal resto”.