Ingroia risponde a Mieli: “Io so e ho le prove”

Ingroia risponde a Mieli

Antonio Ingroia risponde a Mieli che contestava il titolo del suo ultimo libro, ‘Io so‘. Il riferimento a Pasolini è chiaro, ma per il presidente di Rcs l’accostamento è azzardato: “A volte è meglio parlar chiaro. ‘Io so ma non ho le prove’ lo può dire un poeta, uno scrittore. Non un giudice. Anche perché quella di Pasolini rimase solo una felice intuizione poetica, buona per l’applauso e per l’eccitazione. Non si è tradotta in una verità storica”. Il dibattito in diretta a Servizio Pubblico e la risposta dell’ex magistrato.

Ingroia risponde a Mieli: il dibattito a Servizio Pubblico

Per Ingroia al libro si potrebbe aggiungere un sottotitolo: ‘Io so, perché ho le prove’: “Di cosa? Di una trama criminale, di pesanti condizionamenti, di stragi e trattativa. Sono convinto che la strage di via D’Amelio sia una strage diversa da tutte le altre. Che ci fosse qualcosa di anomalo noi che eravamo lì lo abbiamo capito fin da subito. Negli ultimi anni è venuto fuori che Borsellino venne ucciso perché considerato un ostacolo alla trattativa. Su Pasolini dico che c’è un nuovo fascicolo aperto a Roma: si indaga sul perché sia morto in quelle circostanze, forse stava indagando su qualcosa di grosso”.