“La lettera della Bce? Venne scritta a Roma”

Lettera della Bce

Giulio Tremonti racconta i retroscena della celebre lettera della Bce inviata al governo Berlusconi nell’agosto del 2011: “Basta leggerla per capire che era stata scritta a Roma”. Pochi mesi dopo Berlusconi si dimise e Mario Monti venne nominato presidente del Consiglio. Alan Friedman, sul Corriere della Sera, rivela invece che Giorgio Napolitano sondò la disponibilità di Mario Monti molto prima della famosa lettera. Il Capo dello Stato, dal canto suo, smentisce la ricostruzione in una lettera inviata al quotidiano: “Complotto? Fumo. Soltanto fumo”.

Il testo della lettera della Bce

Ma cosa c’era scritto in quella lettera? Qui uno stralcio:

Il Consiglio direttivo ritiene che l’Italia debba con urgenza rafforzare la reputazione della sua firma sovrana e il suo impegno alla sostenibilità di bilancio e alle riforme strutturali.  Il Governo italiano ha deciso di mirare al pareggio di bilancio nel 2014 e, a questo scopo, ha di recente introdotto un pacchetto di misure. Sono passi importanti, ma non sufficienti.

[…] Vediamo l’esigenza di misure significative per accrescere il potenziale di crescita. Alcune decisioni recenti prese dal Governo si muovono in questa direzione; altre misure sono in discussione con le parti sociali. Tuttavia, occorre fare di più ed é cruciale muovere in questa direzione con decisione. Le sfide principali sono l’aumento della concorrenza, particolarmente nei servizi, il miglioramento della qualità dei servizi pubblici e il ridisegno di sistemi regolatori e fiscali che siano più adatti a sostenere la competitività delle imprese e l’efficienza del mercato del lavoro.