Format 5 stelle: l’editoriale di Michele Santoro

Format 5 stelle

Grillo fa richieste precise a Napolitano e propone un format 5 Stelle. Ma al Presidente della Repubblica i numeri non bastano: occorre un Governo. Il governo di transizione è una strada sempre più percorribile: magari per cambiare la legge elettorale. L’editoriale di apertura di Michele Santoro sulle note di Con il nastro rosa di Lucio Battisti.

Format 5 stelle

La richiesta di Grillo parte dall’assunto che il Movimento 5 Stelle è stato il partito più votato alle elezioni 2013. Ma è davvero così? Scrive Il Post:

Dalle elezioni politiche del 24 e 25 febbraio molti esponenti del Movimento 5 Stelle, incluso Beppe Grillo, hanno detto più volte di essere la prima forza politica del paese per numero di voti. In pratica hanno sostenuto di aver preso più voti di tutti alla Camera, il cui risultato del voto viene considerato indicativo dei rapporti di forza tra partiti […].  Secondo i dati ufficiali riportati sul sito del ministero degli Interni, alla Camera (Italia + Estero) il Partito Democratico ha ottenuto 8.932.615 voti, mentre il M5S ne ha ottenuti 8.784.499; il PD ha ottenuto quindi 148.116 voti in più. Anche al Senato, comunque, il PD ha ottenuto più voti del M5S: 8.674.893 (8.400.161 in Italia e 274.732 all’Estero), contro 7.375.412 (7.285.850 in Italia e 89.562 all’Estero).

L’equivoco nasce forse dal fatto che nella sola circoscrizione Italia della Camera – senza i votanti all’estero – in effetti il M5S è stato il primo partito: ha ottenuto 8.689.458 voti, mentre il PD ne ha ottenuti 8.644.523 (una differenza di 44.935 voti). Ma questa è una distinzione che Grillo e il M5S non fanno, e che comunque non avrebbe molto senso.