Gelmini su Berlusconi: “Piaccia o meno ha preso nove milioni di voti”

Gelmini su Berlusconi

“Napolitano ha usato parole di equilibrio e buonsenso dopo la nostra manifestazione davanti al tribunale di Milano” – così Mariastella Gelmini dopo le parole del Presidente della Repubblica – “Ha anche richiamato la magistratura a non uscire dai confini del proprio ruolo. E ha ricordato il rispetto dei principi del giusto processo. Piaccia o non piaccia Berlusconi ha preso più di nove milioni di voti e ha tutto il diritto di esercitare il ruolo che gli italiani gli hanno affidato”.

Gelmini su Berlusconi

Sulla posizione del Quirinale scrive Il Fatto Quotidiano:

“Il Presidente della Repubblica ha espresso il suo vivo rammarico per il riaccendersi di tensioni e contrapposizioni tra politica e giustizia. Rammarico, in particolare, per quanto è accaduto ed è sfociato in una manifestazione politica senza precedenti all’interno del palazzo di giustizia di Milano”. A quasi 24 ore dalla marcia del Pdl sul tribunale in cui si svolgeva l’udienza del processo Ruby e l’occupazione del tribunale da parte dei 196 parlamentari del Popolo della libertà, Giorgio Napolitano incontra il segretario Pdl, Angelino Alfano, e i capigruppo uscenti di Camera e Senato, Fabrizio Cicchitto e Maurizio Gasparri che ieri ne avevano chiesto l’intervento per fermare “l’accanimento giudiziario” dei magistrati contro Silvio Berlusconi.

La nota che esce dal Quirinale al termine dell’incontro è generica: richiamando un comune e generale senso di responsabilità”, Napolitano fa riferimento da una parte alla libertà di espressione che “non deve essere mai messa in discussione” così come “l’autonomia e l’indipendenza della magistratura“. L’auspicio è di un “immediato cambiamento del clima venutosi a creare”.

Gelmini su De Gregorio

Sempre a Servizio Pubblico Mariastella Gelmini parla della necessità di arrivare in fondo alla questione De Gregorio prima di giungere alle conclusioni: “Non sono mai stati dati denari in nero. Bisogna ascoltare tutti gli attori in gioco: perché nessuno verifica la veridicità delle sue parole?” spiega l’ex ministro dell’Istruzione ospite di Servizio Pubblico.