L’incredibile storia di Vincenzo Scarantino. pt. 1

Scarantino è un picciotto di borgata quando nel 1992 viene arrestato per la strage di via D’Amelio. Dopo un anno di carcere duro a Pianosa, decide di collaborare spiegando per filo e per segno come e perché sia stato organizzato l’omicidio Borsellino. La sua testimonianza ha sancito ergastoli e scritto una delle pagine più buie della storia del nostro Paese, quando, a sorpresa, decide di ritrattare tutto puntando il dito contro poliziotti e magistrati che, a suo dire, lo avrebbero costretto a testimoniare ciò che non aveva mai fatto, visto o sentito. Scarantino – nell’intervista esclusiva di Dina Lauricella – racconta in video per la prima volta di come un gruppo di poliziotti lo facesse studiare, lo preparasse agli interrogatori. “Le sere prima mi leggevano tutto e io dovevo memorizzare tutto quello che sentivo”.
Vincenzo Scarantino è stato arrestato alla conclusione della puntata del gennaio 2014 di Servizio Pubblico “Lo Stato Criminale”: l’accusa era violenza sessuale ai danni di un’ospite della comunità presso cui servizio come operatore. Nei giorni successivi all’arresto dichiarò: “Hanno creato il mostro di via d’Amelio e vogliono creare il mostro della violenza sessuale. Il 24 aprile 2015 è stato assolto, perché il giudice ha ritenuto che la ragazza fosse consenziente.