Pool Antimafia: parlano i magistrati di Palermo

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“Ci vuole una mazzata nelle corna”. “Facciamola grossa e non ne parliamo più”. “Ti farei diventare il primo tonno. Il tonno buono”. Sono solo alcune delle minacce destinate al pm Nino di Matteo, pronunciate dal boss Totò Riina, intercettato mentre in carcere parla con un altro detenuto. Walter Molino ha intervistato in esclusiva per Servizio Pubblico i quattro pm del pool antimafia di Palermo. Nino Di Matteo, Vittorio Teresi, Francesco Del Bene e Roberto Tartaglia parlano di Totò Riina e del possibile ritorno dello stragismo.

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“Quelle parole non vengono da un mafioso qualunque” – spiega Di Matteo, ormai da anni nel mirino del boss – “Ma da chi, lo dicono le sentenze, ha organizzato e a volte anche eseguito le più efferate stragi di questo paese”. “Ce l’ha con noi forse perché teme in qualche modo di essere scoperto. Probabilmente non è riuscito a fare il bene di Cosa Nostra e ha provato a fare il bene solo per se stesso. Non era lui il salvatore di quella organizzazione” aggiunge Teresi. “A Riina dà fastidio la celebrazione di questo processo. Bisogna domandarsi perché visto che rischia una pena piuttosto bassa rispetto a quello a cui è abituato” chiosa Del Bene.