Attentato di Via Fauro, Costanzo: “Non saltai in aria con Maria per 10 secondi”

La bomba del 1993 nelle parole del conduttore

Maurizio Costanzo intervistato da Sandro Ruotolo ricorda l’attentato di Via Fauro. L’evento che di fatto aprì la strada alla seconda fase della stagione stragista. “Durante gli anni in cui mi occupavo di mafia chiesi ad Andreotti o a Martelli che la si finisse con la vergogna dei mafiosi che lasciavano le infermerie del carcere per starsene tranquilli in ospedale. L’aver ottenuto questo, credo mi abbia assai nuociuto. Il telecomando dell’autobomba fu schiacciato in ritardo. Quei 5 secondi di incertezza hanno consentito che io, Maria, l’autista e il cane non perdessimo la testa”.

Santoro sulle stragi di mafia

Qui l’editoriale di apertura di Michele Santoro. “Festeggiavamo un programma di Rai Tre quando è arrivata la notizia dell’attentato di via Fauro a Maurizio Costanzo. Sono scappato subito via e quando sono arrivato sul luogo dell’attentato ho visto il cratere della bomba e persone che si aggiravano fra i detriti con aria smarrita. Perfino Manganelli che dirigeva le operazioni sul campo scuoteva la testa incredulo perché non si era mai visto la mafia colpire con tanta determinazione militare fuori dalla Sicilia”.

Attentato di Via Fauro

“Perché ripeteva quella notte Maria De Filippi, perché? Perché le stragi sono venute quando tutti abbiamo cominciato a sperare di diventare una democrazia normale? Se fossimo diventati una democrazia completa forse oggi i morti risponderebbero alle nostre domande” racconta Costanzo.