Alla fine del 2013 le mamme della Terra dei Fuochi hanno fatto visita al Presidente Napolitano per denunciare il biocidio che si stava consumando nella loro zona, tra Napoli e Caserta. Un anno dopo nulla è cambiato, le promesse non sono state mantenute. E così hanno deciso di mostrare a Sandro Ruotolo le immagini dei loro figli, vittime dei veleni sprigionati dalla terra. “Noi siamo tornate in piazza” raccontano “perché non vogliamo che i nostri figli, morti piccoli per malattie incurabili, vengano dimenticati”. Le mamme della Terra dei Fuochi non si arrendono.
La Terra dei Fuochi brucia ancora
Rifiuti tossici: Amianto, scarti tessili, collanti. Le discariche illegali e i roghi continuano a inquinare la Terra dei Fuochi. Nonostante le promesse dell’ex Presidente Giorgio Napolitano e del premier Matteo Renzi. Qui le piccole aziende campane continuano a sversare rifiuti tossici su un terreno che è contaminato in profondità dagli scarti tossici provenienti dalle grandi ditte del nord Italia. È qui che Don Maurizio Patriciello, parroco di Caivano, porta avanti la sua battaglia. “Qui seppelliamo un centinaio di persone all’anno. Il 70% di loro muore di tumore, e il ministro Lorenzin dice che siamo i responsabili della nostra morte”. Il reportage di Sandro Ruotolo.
I tumori nella Terra dei Fuochi
Tumori nella terra dei fuochi? Luigi Costanzo è medico di famiglia a Fratta Maggiore, un comune in provincia di Napoli. Ha provato a quantificare il numero dei malati di tumore nella Terra dei Fuochi. “Dal 2008 al 2013 c’è stato un aumento quasi del 300%. A Giuliano, dove ci sono le discariche sequestrate, si registra un più 63,8%.