Un minuto di silenzio per Charlie Hebdo

silenzio per Charlie Hebdo
silenzio per Charlie Hebdo

Un minuto di silenzio per Charlie Hebdo. Ci scrive il nostro inviato Sandro Ruotolo da Parigi. “A mezzogiorno quando la Francia si è fermata per ricordare Charlie Hebdo noi eravamo sotto la redazione. Un minuto di silenzio, le matite alzate, il segno della vittoria e poi un interminabile applauso”.

L’11 settembre europeo

Andrea Casadio e Giulia Cerino a Parigi per raccontare l’11 settembre europeo. La difesa della libertà di espressione inizia a Place de la République: una veglia con matite, penne, candele e una folla di parigini per ricordare le 12 vittime dell’attentato a Charlie Hebdo. “Sono qui per difendere la mia libertà e la laicità di questo Stato, per difendere la fraternità fra i popoli. Io non voglio che il mio paese si trasformi in un paese di repressione. Questa è la minaccia adesso” dice una ragazza. Dalla piazza della “libertà” ci spostiamo nel quartiere di Saint-Denis, periferia nord di Parigi. Qui, a circondare la basilica, una nutrita comunità di musulmani: “Noi immigrati siamo stati emarginati, hanno spinto il tacco troppo in dentro” dice uno di loro “Le prime vittime del terrorismo siamo noi: in Algeria sono morte duecentomila persone, qui solo dodici”.