Banca Intesa e Corrado Passera: “La Banca ha pagato le tasse”

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Banca Intesa e Corrado Passera

Banca Intesa e Corrado Passera. L’ex amministratore delegato della banca spiega la delocalizzazione e dichiara: “Sono stato amministratore delegato di Intesa San Paolo. Abbiamo scelto di avere delle attività anche fuori dall’Italia. Questa è un’azienda che dal 1988 ha cinquanta dipendenti in Lussemburgo. In Europa c’è la libertà di stabilimento. In dieci anni Banca Intesa ha versato al fisco 15 miliardi di euro”.

Esterovestizione per Banca Intesa?

Gianni Dragoni spiega il ruolo di Eurizon. L’ipotesi è il mancato versamento dell’Ires per un totale di circa 879 milioni di euro in 5 anni. “L’accusa è un classico, la esterovestizione di una società. Che cosa vuol dire? Vuol dire che una società che secondo la Guardia di Finanza opera in Italia è stata fatta apparire come se fosse domiciliata in un altro paese. In questo caso è il Lussemburgo per sfruttare le tasse più basse di questo paese.

Le tasse in Lussemburgo

“Le tasse sui redditi arrivano fino al 4% e c’è la possibilità di fare accordi tra le società e lo Stato. Alcuni furono fatti anche quando l’amministratore della banca era Corrado Passera. Questo ovviamente secondo la Finanza perché la banca nega. L’Ocse usa questo principio: dove c’è la stabile organizzazione di un’impresa è lì che si pagano le tasse. Se l’organizzazione dell’impresa è in Italia, le tasse non puoi pagarle in Lussemburgo”.