Tutti gli uomini di Messina Denaro

Messina Denaro Il racconto di Gianni Dragoni
Messina Denaro

Tra i prestanome del super boss Matteo Messina Denaro ci sarebbe, secondo i magistrati, Giovanni Filardo, i cui beni sequestrati dal tribunale di Trapani sono ora amministrati da Maurizio Lipani. “I conti non tornano. Filardo è proprietario di una società e due immobili, ma ci sono transazioni fuori dai libri contabili”. In alcune intercettazioni in carcere l’imprenditore dà alla moglie istruzioni per nascondere il denaro: “Ma quale cassaforte, mettili sottoterra!”. Il reportage di Walter Molino.

L’olio di Messina Denaro

Secondo investigatori e magistrati è l’oleificio del superlatitante di Cosa Nostra. Avviato nel 2006 da due imprenditori di Campobello di Mazara pregiudicati e poi finiti in carcere. L’oleificio “Fontane d’oro” è costato 1 milione di euro, di cui 500 mila euro di fondi pubblici della legge 488. Quando era in attività fatturava circa 200 mila euro a stagione, dopo il sequestro della Guardia di Finanza il fatturato dell’oleificio è crollato e l’attività si è fermata anche se i macchinari sembrano ancora in ottime condizioni. Walter Molino ci mostra lo stabilimento dove veniva imbottigliato l’olio del superlatitante.