Cooperante italiano morto in un raid Usa, Obama: “Colpa nostra”

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Cooperante italiano

Giovanni Lo Porto, l’italiano rapito da Al Qaeda nel gennaio 2012 in Pakistan, è stato ucciso durante un’operazione dell’antiterrorismo statunitense lo scorso gennaio al confine con l’Afghanistan. L’obiettivo del drone della Cia era un compound di Al Qaeda, dove Lo Porto si trovava insieme ad altri ostaggi americani. La notizia è stata data dal presidente Barack Obama. “Ieri ho parlato con il primo ministro italiano, Matteo Renzi. Come presidente e comandante in campo mi assumo la piena responsabilità delle nostre operazioni di antiterrorismo, compresa quella in cui ha inavvertitamente perso la vita Giovanni. A nome del governo degli Stati Uniti porgo le mie più sentite scuse alle famiglie”. Con Lo Porto è morto l’esperto di sviluppo Warren Weinstein, prigioniero dal 2011.

I danni collaterali dei droni

Dopo l’annuncio della morte del cooperante italiano Giovanni Lo Porto, ucciso da un drone nel corso di un raid americano, il politologo Edward Luttwak esprime il proprio giudizio sull’ammissione da parte di Obama di un uso inadeguato di tali dispositivi. “Obama vuole uccidere gli imprenditori del terrorismo. Si prendono mille precauzioni. Purtroppo nei raid muoiono anche persone innocenti”. E aggiunge: “È anche vero che esistono moltissimi posti in Italia dove si può andare a cooperare. Però certi vogliono andar lontano, in zone di guerra, e poi queste cose succedono”.