Salvini a Terni: fra selfie e contestazioni

Salvini Terni
Salvini

Matteo Salvini arriva a Terni, dove il 12 marzo scorso è stato ucciso David Raggi da una bottigliata al collo sferrata da un immigrato clandestino. Lancia la sua Opa su uno dei feudi della sinistra. “Non sono venuto per cercare voti, ma non si può vivere in questa situazione di insicurezza e precarietà” si smarca, prima di iniziare la sfilata in città. Dalle Acciaierie (dove gli operai lo snobbano) al centro, il corteo di curiosi e simpatizzanti si allarga. Fra un selfie e l’altro c’è chi manifesta contro di lui, ma il leader del Carroccio indica il nemico comune: Renzi. “Il premier mente sulle risorse a disposizione del governo. La Lega in Parlamento cancellerà la legge Fornero, fosse l’ultima cosa che fa”.

Salvini nella Rossa Toscana

Le elezioni regionali in Toscana si avvicinano e la campagna elettorale della Lega sale di tono. L’ultima trovata è quella di piazzare una ruspa davanti al campo rom di Scandicci. “Questo è un preavviso di sfratto, non è uno sfratto esecutivo” annuncia il leader della Lega Nord, mentre posa per le foto di rito. Ma la tensione fra i militanti leghisti e gli occupanti sale, fino a che non scattano i tafferugli. Il clima a Livorno non è più disteso. Quando Salvini arriva nella città “rossa”, la piazza lancia uova e lo contesta duramente. Lui mostra il dito medio e non arretra, attaccando Renzi e rilanciando l’idea del blocco navale. E quando Luca Bertazzoni gli chiede se voglia sparare sui barconi, la risposta è eloquente: “Ma sparati tu”.