Accordo Pd-Movimento 5 Stelle: perché sì e perché no

Le opinioni di Vauro, Giulia Innocenzi, Annalisa Chirico de Il Foglio, Michele Riondino e Piotta

Per superare lo stallo post elezioni del 4 marzo, un accordo Pd-Movimento 5 Stelle è possibile? Quali sono i punti in comune? Quali invece i temi su cui divergono i due partiti? Sul tema abbiamo raccolto un po’ di opinioni. Annalisa Chirico de Il Foglio si chiede: “Come fanno a fare un patto due forze che se le sono date di santa ragione in campagna elettorale? Grillini e dem hanno incarnato due idee diverse di Italia e di società”. Per Giulia Innocenzi “politicamente al Pd conviene restare all’opposizione”, Vauro si rifà al refrain grillino “e allora il Pd?” valido anche in questa fase di impasse, Piotta cita il collega Frankie HI-nrg: “nella casa la situazione è tesa”. Michele Riondino spiega il suo punto di vista da elettore di sinistra deluso da Renzi: “Siamo davanti a una strategia del ricatto. I sei milioni di elettori del Pd sono usati come scudo umano mentre gli elettori dei Cinque Stelle che vengono dal centrosinistra sono accusati di razzismo e di essere in simbiosi con la Lega. Spingendo così altri delusi della sinistra a votare M5S come ho fatto io. E decretando così la morte definitiva della sinistra in Italia”.

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Accordo Pd-Movimento 5 Stelle: si può fare?

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