“Il delitto Moro è una verità concordata. Morucci parlava con la Dc e i servizi segreti”

L'intervista alla giornalista Stefania Limiti

“Vi ricordate il caso Moro? Tutto ciò che si è fissato nel nostro immaginario collettivo? L’agguato, la fuga, le ultime ore? Ecco, dimenticatelo. Perché non è andata così”. Stefania Limiti, giornalista e autrice del libro ‘Complici. Il patto segreto tra Dc e Br’, spiega il suo punto di vista sul sequestro e sulla morte del presidente della Democrazia Cristiana: “E’ una verità concordata, il luogo in cui è stato realizzato questo patto è il carcere di Paliano dove era detenuto nel 1979 Valerio Morucci, uno dei principali protagonisti di questa vicenda, brigatista capo della colonna romana e responsabile logistico delle Brigate Rosse” racconta Limiti ai microfoni di ‘M‘, programma di Michele Santoro in onda da maggio in prima serata su Rai 3.

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Memoriale Morucci e suor Teresilla: le parole di Stefania Limiti

Tra i punti oscuri del caso c’è senza dubbio il Memoriale Morucci. Chi ha partecipato alla sua stesura? Morucci in un interrogatorio del 1990 ammette di non ricordarsi di aver steso l’intero elaborato: “Il pm Ionta non ha insistito ma è un vero peccato perché è il cuore del problema. Oggi sappiamo che Morucci in carcere cominciò a parlare con pezzi della Dc tramite un personaggio, suor Teresilla” – dice Stefania Limiti – “Una religiosa che si occupava delle anime dei detenuti ma era anche una spia. Una figura assai anomala che ha avuto un ruolo fondamentale nel tracciare i fili di questa trattativa che ha portato alla stesura del memoriale. Morucci interloquiva con agenti dei servizi segreti in modo frequente, come ha dimostrato la commissione Moro, anche quando era testimone all’interno dei processi”.