Una soluzione per il debito pubblico italiano

Debito pubblico italiano

Lo Stato italiano mai come in questa settimana è stato sull’orlo del baratro economico. Il valore dei titoli di stato è crollato, il debito pubblico italiano non riesce ad essere saldato. Come fare? Bisogna introdurre la patrimoniale? O cos’altro? Gianni Dragoni, giornalista del Sole 24 ore, propone una possibile via d’uscita nell’editoriale per Servizio Pubblico.

Debito pubblico italiano: una soluzione

“Il debito è arrivato a toccare il 120% della ricchezza prodotta in un anno dall’Italia” – spiega Dragoni – “E gli interessi sono altissimi. Soluzioni? Sulle nuove emissioni di titoli di stato si potrebbe decidere di prendere i grandi patrimoni, ad esempio chi ha almeno un milione di euro tra immobili e ricchezza finanziaria, prima casa esclusa, e stabilire un prestito forzoso di un 5%. Obbligarli a comprare titoli a un tasso allineato a quello tedesco”.

Risparmiatori italiani: cosa succede

Quali sono i rischi di questa crisi? “Il problema è che con la crescita galoppante del debito dello stato anche le più grandi banche italiane vanno in difficoltà. Si sono scoperte fragili” – prosegue Dragoni – “Queste banche, così come le famiglie, hanno comprato titoli di stato (Bot, Cct, Btp) quando sembravano un investimento sicuro. Adesso però con la crisi finanziaria è aumentato il rischio, i titoli scottano. Dall’inizio di luglio 2011, quando la crisi ha cominciato ad aggravarsi, le quotazioni sono cadute del 10%. Un dato ufficioso ma che circolano in Banca d’Italia. Ciò ha portato a una perdita di ricchezza finanziaria di circa 85 miliardi di euro. Non solo: le nostre banche sono zeppe di titoli di paesi a rischio”.