Sergio Scarpellini e la crisi dei palazzinari romani

Sergio Scarpellini e la crisi

“I palazzinari romani stanno senza soldi, l’aria non vale niente”. E molti immobili, tra cui quelli di Sergio Scarpellini, sono finiti in mano alle banche. La crisi insomma ha toccato anche il pregiato mattone della Capitale. Il racconto di Stefano Maria Bianchi per Servizio Pubblico, programma di Michele Santoro.

Sergio Scarpellini e la crisi

Il nome di Scarpellini è tornato di strettissima attualità nel 2017. E’ stato infatti arrestato insieme all’ex capo del personale del Campidoglio Raffaele Marra per corruzione funzionale. La cronaca del Corriere della Sera:

Inutile cercare nomi di spicco: con poche eccezioni, per la maggior parte, sono semplici burocrati di Stato. Funzionari di Camera, Senato, Regione e Comune. Si tratta di venti persone in tutto che corrispondono ad altrettanti nomi omissati dell’inchiesta che ha coinvolto il costruttore Sergio Scarpellini, arrestato con l’ex braccio destro di Virginia Raggi, Raffaele Marra.

Di Mirko Coratti, Irene Pivetti e Luciano Ciocchetti, nomi fatti dal costruttore durante l’interrogatorio di garanzia, si era già detto ma ora tocca ad altri. Su di loro sono in corso approfondimenti da parte dei carabinieri del Nucleo investigativo di via in Selci. Verifiche sui rispettivi conti bancari, sul ruolo svolto negli ultimi anni dentro le istituzioni, sulla loro firma in calce a delibere e determine pubbliche. Tutti elementi che potrebbero provare un’intesa illecita con l’uomo della Milano 90. Al telefono con la sua collaboratrice storica, Ginevra Lavarello, il vecchio costruttore, l’uomo che per un ventennio ha affittato le sedi più prestigiose (superflue?) alle istituzioni a cifre incompatibili con i valori di mercato — vedi il caso di palazzo Marini 3 le cui stime demaniali dimezzarono il canone mensile — parla di queste persone come fossero al servizio del suo gruppo immobiliare.