In collegamento da Cavezzo, uno dei comuni maggiormente colpiti dal terremoto, Sandro Ruotolo dà voce alle persone che dopo il terremoto hanno perso case e beni. E si domandano cosa farà lo Stato. Visto che “le tasse sono state pagate tutte e da tutti. Adesso quei soldi si utilizzino per ricostruire”.
Le voci di Cavezzo
Il racconto de L’Eco di Bergamo delle operazioni di soccorso subito dopo il tragico sisma del 2012:
Protezione civile, Anpas, alpini e non solo. Anche i Vigili del fuoco di Bergamo, organizzati nella colonna mobile regionale, sono partiti alla volta del Modenese, sabato scorso, facendo tappa a Cavezzo: un paese di circa settemila abitanti.
Undici uomini, scesi in Emilia con sei automezzi, tanta forza di volontà, e guidati dal loro coordinatore Cristiano Comotti. «La situazione è particolarmente critica, circa il 30% degli edifici ha subito danni enormi, mentre un altro 20% è stato intaccato più lievemente».
E se l’area al centro piccolo centro storico è stata posta in isolamento, l’altra metà del paese resta comunque a rischio. «Le scosse non terminano mai – racconta Comotti -, sono lievi, ma sufficienti a scatenare il panico». «La gente ha abbandonato nelle proprie case documenti, oggetti di valore e altri effetti personali necessari per la vita di tutti i giorni. Noi entrano negli edifici e cerchiamo di restituire alle persone ciò che il terremoto ha tolto loro».