Monti e il ddl anticorruzione

Monti e il ddl anticorruzione

Giulia Innocenzi tenta di portare a Monti il messaggio dei cittadini consultati da Servizio Pubblico sul Ddl anticorruzione. Meglio nessuna legge che una legge di facciata. Il presidente del Consiglio non risponde. E anche i ministri Giarda e Balduzzi sembrano poco preparati…

Monti e il ddl anticorruzione

Il Post riassume così i principali provvedimenti del Ddl:

– l’istituzione di una nuova Autorità nazionale anticorruzione, con compiti di controllo e indagine sulla pubblica amministrazione, oltre che di presentare relazioni annuali al Parlamento;
– responsabili per la lotta contro la corruzione in tutti gli enti pubblici, enti locali inclusi; in questi enti è anche stabilita una «rotazione» – con criteri da definire successivamente – delle cariche nei settori più a rischio;
– maggiore chiarezza e trasparenza dell’attività delle amministrazioni pubbliche e precisazioni per quanto riguarda gli appalti e gli incarichi in società controllate dal pubblico;
– inasprimento delle pene per i reati coinvolti e nuova definizione di alcuni reati. Tra cui la concussione (materia molto delicata, in cui in alcuni casi viene ridotta la pena), oltre alla creazione di uno nuovo, previsto dalle normative europee: il “traffico di influenze”, in pratica chi fa da intermediario tra il funzionario pubblico e chi vuole ottenere favori, che verrebbe punito con la reclusione da 1 a 3 anni;
– incentivi e garanzie per i dipendenti pubblici che denuncino episodi di corruzione.