Antonella Lattuada: “Piccole imprese, tasse enormi”

Antonella Lattuada

Antonella Lattuada è l’indignata sulla torre di Servizio Pubblico. Perché nella piccola impresa si muore? Perché accade solo in Italia? Cosa può fare un piccolo imprenditore italiana in un momento di crisi? Lo sfogo di chi tutti i giorni combatte per le proprie idee e per i propri dipendenti. Tra tasse, burocrazia e fatica.

Antonella Lattuada a Servizio Pubblico

Qualche mese prima Antonella aveva raccontato la sua storia anche a Il Giorno:

«Ci siamo trovati di fronte a un bivio – racconta Antonella Lattuada, al timone, insieme ai fratelli, della Lamar, storica impresa di San Vittore Olona che produce meccanica di precisione per conto terzi -. Alla fine abbiamo deciso a favore dei nostri dipendenti e delle loro famiglie alle prese con tante difficoltà. La coperta è corta e pagare l’imposta sull’immobile escludeva il pagamento delle tredicesime. L’Imu, quindi, può attendere». Di fatto, tutti gli indicatori economici sulle piccole imprese – che per mezzo secolo hanno rappresentato la locomotiva dello sviluppo territoriale – mostrano un’Altomilanese piegato. «È un bollettino di guerra – è l’analisi amara della Lattuada -: sono aumentate le tasse, si è indurita la caccia all’evasore, è arrivata la spending review, ma la stretta del credito e gli interessi elevati per lo spread uniti alla flessione nazionale dei consumi ci hanno scavato la fossa. Noi siamo quattro soci e abbiamo rinunciano al nostro compenso pur di garantire le mensilità ai dipendenti. Teniamo duro, ma la situazione è critica».