Borletti-Di Pietro: la storia della donazione della contessa

Borletti-Di Pietro

A Servizio Pubblico Luisella Costamagna incalza Antonio Di Pietro sul suo passato. L’ex ministro affronta i temi relativi a finanziamenti e denaro che gli hanno permesso acquisti di immobili ed altre spese. Cosa successe veramente con l’eredità della contessa Borletti?

Borletti-Di Pietro: la storia

Sul proprio sito Di Pietro conferma la sua versione dei fatti:

Quando mi è stata data quella donazione, nel 95-96, poi sono arrivati i soldi nel 98, io non facevo ancora politica, facevo l’indagato a Brescia. erano soldi, una donazione privata che ha fatto una signora a un cittadino, e l’ho tenuta per me e l’ho usata per me, perchè non stavo facendo politica. Oh, grazie a Dio ho avuto una donazione, mi ero dimesso da magistrato, non avevo ancora cominciato a fare politica, ho ringraziato e ho dei rapporti ottimi con la signora. Non era, e lo dico dal punto di vista tecnico, una donazione modale, ovvero non era stata vincolata ad un particolare scopo. Era una donazione libera fatta a un cittadino libero. Ho ringraziato la signora e la ringrazio ancora, dopodichè ho usato questi soldi, finchè sono stato un privato cittadino, per fini individuali, dopodichè non appena ho iniziato a fare attività politica e prima ancora di ricevere finanziamenti pubblici ho anche utilizzato buona parte di essi per fare attività politica.

Di Pietro e le case affittate al partito

“Qual è il motivo per cui ha fatto questa cosa? Non si fidava delle persone che aveva intorno? Aveva paura che gli portassero via un pezzo di partito?” chiede Michele Santoro al leader dell’Italia dei Valori. Che ribatte: “Che qualcuno volesse fregarsi la cassa è vero, ci sono anche delle sentenze che lo confermano. Il partito padronale è chiaro che ha degli handicap, fai tutto dentro casa tua. E alla fine le cose si mischiano. Per questo ho voluto cambiare lo statuto del partito”.