Antonio Ingroia e la sua Rivoluzione civile

Rivoluzione civile

“Rivoluzione civile è un vero rinnovamento perché in prima fila ci sono solo cittadini che non hanno mai fatto politica. Persone che si sono distinte su temi che vanno dalla lotta alla mafia fino all’associazionismo. Grillo? Mi infastidisce”. Ospite di Servizio Pubblico, il magistrato Antonio Ingroia presenta così la sua neonata formazione politica pronta a candidarsi alle elezioni.

Rivoluzione civile

Ma il soggetto politico di Ingroia che fine ha fatto? Dopo il deludente risultato alle politiche 2013, si è sciolto. Ecco il comunicato firmato dallo stesso Ingroia, Angelo Bonelli (Verdi), Luigi De Magistris (Movimento Arancione), Oliviero Diliberto (Pdci), Antonio Di Pietro (Idv), Paolo Ferrero (Prc) e Leoluca Orlando (Rete2018):

“I soggetti che hanno dato vita a Rivoluzione Civile hanno deciso all’unanimità di considerare conclusa questa esperienza. Il risultato insoddisfacente delle elezioni politiche del febbraio scorso ha indotto ognuna delle componenti a una riflessione profonda della nuova fase politica al proprio interno”.

“Si è preso atto che le scelte strategiche future dei singoli soggetti sono incompatibili con la prosecuzione di un progetto politico comune, quanto meno nell’immediato. Resta intatta la stima reciproca tra tutte le forze che hanno dato vita a Rc. E la volontà di mantenere comunque interlocuzioni finalizzate al profondo cambiamento politico, culturale e sociale dell’Italia”.

“Resta forte il convincimento che nel nostro Paese la presenza in Parlamento di rappresentanti delle forze unite attorno a Rivoluzione Civile avrebbe portato un arricchimento importante al dibattito per la realizzazione di una legislazione avanzata sul terreno dei diritti sociali e civili, della legalità, dell’etica nella politica e di un nuovo impianto istituzionale. Il contrario di quanto purtroppo è avvenuto”.