Santoro contro Berlusconi: il duello in studio e la morale della favola

Santoro contro Berlusconi

Il duello Santoro contro Berlusconi e Berlusconi contro Santoro nel corso della seguitissima puntata di Servizio Pubblico volge al termine. Il botta e risposta finale tra il conduttore e l’ex presidente del Consiglio: “Io fino ai due terzi della trasmissione mi ero divertito…” dice Santoro, “Anche io, vedendola così in difficoltà” ribatte Berlusconi, “Si goda la campagna elettorale e gli elettori valuteranno” conclude il padrone di casa.

Santoro contro Berlusconi

“Mia madre mi ha dettato ciò che sarà scritto sulla mia pietra tombale: Fu un uomo buono e giusto. E corrisponde all’immagine che ho di me” – arringa Berlusconi – “Io sono stato votato da 11 a 13 milioni di italiani. Tutti coglioni?”. Il pubblico grida sì, Santoro riporta la calma: “Se lei è stato votato è per merito suo, per demerito di altri e per tutte le circostanze storiche che si sono venute a creare”.

Berlusconi sulla Costituzione

Sempre a Servizio Pubblico il Cavaliere dice la sua sulla Costituzione, sul bisogno di una riforma e sul processo che porta un disegno di legge governativo ad essere operativo: “Se l’Italia non diventerà governabile, se queste elezioni non avessero successo nonostante tutti gli sforzi di convincere gli elettori a convogliare il loro voto o sul Partito Democratico o sul Popolo della Libertà, allora il Paese rimarrà in questa crisi profonda”. Per Berlusconi in caso di stallo istituzionale, “saranno anni di lacrime e sangue. L’unica speranza è che uno dei due partiti possa avere la maggioranza assoluta in Parlamento. E che usi questa maggioranza per cambiare la Costituzione. E dotare il governo degli strumenti per poter operare”.