C’era una volta Enrico: l’editoriale di Michele Santoro

C'era una volta Enrico

C’era una volta Enrico…I partiti si unirono contro il terrorismo non soltanto per salvaguardare lo Stato democratico, ma perché il sistema già allora traballava. Poi venne tangentopoli ed i vecchi partiti furono spazzati via. Quello che restò, cambio solo il nome. Ed anche gli italiani, politicamente non sono cambiati. L’editoriale di Michele Santoro sulle note di Dolce Enrico di Antonello Venditti.

C’era una volta Enrico

“Non guarderei troppo al passato. C’è un altro 9 maggio nella nostra storia: quel cadavere di Moro crivellato di colpi trovato nella Renault rossa. Allora i protagonisti erano molto più grandi di quelli di adesso però non hanno avuto la capacità di vedere il futuro” – spiega Santoro – “C’era una volta il muro di Berlino ma nessun partito ha avuto la forza di rinnovarsi veramente. Anche gli italiani nel frattempo non sono veramente cambiati. Sono stati costretti ad acchiappare qualunque tram che prometteva un cambiamento. E’ l’esempio di Monti: anche se dall’inizio si capiva che con quelle ricette ci avrebbe portato nella situazione in cui stiamo adesso. Enrico Letta dice che ci salverà, ma non si sa ancora come farà”. Poi un passaggio su Berlusconi: “Il processo è partito su 368 milioni di dollari di evasione. Poi prescrizione dopo prescrizione, legge ad personam dopo legge ad personam, sono rimasti 7 milioni di dollari”.