Travaglio sull’indulto: “Un insulto”

Travaglio sull'indulto

Il capo dello Stato Giorgio Napolitano ha rinnovato il suo appello al Parlamento perché prenda provvedimenti sullo stato delle carceri: “Devono dire che vogliono fare l’indulto per ottemperare alla Corte di Strasburgo o assumersi l’onere di non considerarlo necessario”. Marco Travaglio sull’indulto e sull’amnistia svela tutte le bugie della politica nel suo editoriale per Servizio Pubblico. E mentre l’Europa è pronta a farci pagare 40 milioni di euro per risarcire le condizioni di detenzione disumane, incombe il caso Berlusconi.

Travaglio sull’indulto

“Napolitano vorrebbe l’amnistia per i reati minori e l’indulto di tre anni per gli altri, salvo i più odiosi. E li vuole subito per evitare la maxi multa dell’Europa. Forse però è utile ricordare cosa è successo con l’ultimo indulto, quello del 2006” – spiega Travaglio – “Uscirono 25mila condannati ma un anno dopo le carceri erano nuovamente strapiene. Un terzo degli indultati vennero beccati a delinquere ancora e tornarono dentro. Così siamo da capo. Continuiamo infatti a raccontare e a farci raccontare balle sul tema. Primo punto: l’Italia ha troppi carcerati. Falso. Abbiamo 112 detenuti per 100mila abitanti, la media europea è di 127. E gli altri non hanno mafia, camorra e ‘ndrangheta. Anche sui posti cella comanda la disinformazione”.

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