Strage di Viareggio, chiesti 16 anni per Moretti: “Rinuncio alla prescrizione”

Strage di Viareggio
L'ex ad: "Convinto di essere innocente"

L’ex ad di Fs Mauro Moretti ha rinunciato alla prescrizione per i reati di incendio e lesioni nel corso del processo di appello per la strage di Viareggio, il disastro ferroviario del giugno 2009 causato dalla fuoriuscita di gas da una cisterna GPL e dal successivo incendio che provocò 32 vittime.
Moretti in primo grado è stato condannato a 7 anni, mentre nel processo di appello la procura generale di Firenze ha chiesto una condanna a 15 anni e 6 mesi. Moretti ha preso parola dopo la richiesta del pm e ha annunciato la sua rinuncia alla prescrizione “per rispetto alle vittime, ai familiari delle vittime e al loro dolore e perché ritengo di essere innocente”. Mentre usciva dal tribunale è stato contestato dai famigliari delle vittime, che hanno urlato: “Prima di parlare di noi pulisciti la bocca”.

La battaglia dell’associazione “Mondo che vorrei”

Daniela Rombi e Marco Piagentini sono animatori dell’associazione Mondo che vorrei. Da anni chiedono giustizia per le vittime della strage di Viareggio accaduta del 2009. Loro e tanti altri si sono battuti contro il silenzio che ha spesso avvolto la morte di 32 persone, invocando l’intervento dello Stato.

Strage di Viareggio: la storia di Riccardo Antonini

Tra le storie legate alla strage c’è anche quella di Riccardo Antonini che dopo trentaquattro anni di lavoro è stato licenziato dalle Ferrovie dello Stato. 59 anni, sarebbe andato in pensione il prossimo anno: è invece stato mandato a casa prima del tempo perché si è”definitivamente compromesso il rapporto fiduciario”: al centro della diatriba con l’azienda ci sarebbe il ruolo di consulente di parte civile svolto dallo stesso Antonini nell’incidente probatorio per l’inchiesta lucchese sulla strage alla stazione di Viareggio (giugno 2009, 32 morti) che vede indagati anche i vertici del gruppo Ferrovie dello Stato. Il diretto interessato denuncia alla stampa di aver già ricevuto in passato una lettera di richiamo e un provvedimento di sospensione legate alla sua attività di consulenza. Di segno opposto la versione delle Ferrovie.