Porcellum incostituzionale: la sentenza e il commento di Grillo

Porcellum incostituzionale

Porcellum incostituzionale. Così ha stabilito la Corte Costituzionale in una sentenza che passerà alla storia. La Consulta ha cassato la legge elettorale firmata da Calderoli e voluta da Berlusconi nel 2005. Due i punti sottoposti al vaglio e contestati: premio di maggioranza e liste bloccate. Beppe Grillo è intervenuto sul suo blog in proposito: “Il Porcellum è incostituzionale. Ora si sciolgano le Camere e si vada al voto” – scrive il leader del Movimento 5 Stelle – “Parlamento, Governo e Napolitano sono rappresentanti illegittimi del popolo italiano e non hanno alcuna facoltà di mettere mano alle riforme e tanto meno a una nuova legge elettorale. Non hanno più alcuna autorità. Non sono rappresentanti di nulla. La sentenza della Consulta di fatto cancella il Porcellum che va considerato decaduto con il ritorno immediato al voto con la precedente legge elettorale Mattarellum”.

Porcellum incostituzionale

Cosa c’è nella sentenza? Il premio di maggioranza previsto dal Porcellum, si legge nel dispositivo, “è foriero di una eccessiva sovra-rappresentazione” e può produrre “una oggettiva e grave alterazione della rappresentanza democratica”, perché non impone “il raggiungimento di una soglia minima di voti alla lista”. Il premio è così definito irragionevole. Nonostante ciò il Parlamento a legittimato: la sentenza “non tocca in alcun modo gli atti posti in essere in conseguenza di quanto stabilito durante il vigore delle norme annullate, compresi gli esiti delle elezioni svoltesi e gli atti adottati dal Parlamento eletto”.