Lâaumento avviene gratuitamente perché non si chiedono soldi ai soci, i cosiddetti âpartecipanti, ma si trasferiscono a capitale parte delle riserve della Banca stessa. Il risultato è questi soci, che sono principalmente le banche italiane, Intesa e Unicredit in testa, si trovano allâimprovviso ad avere in mano un valore di 7,5 miliardi. Per capirci, i due maggiori gruppi bancari, quelli con le quote più alte in Bankitalia, dovranno venderle perché la legge dice che nessuno potrà avere più del 3%, e potranno ricevere somme consistenti: Intesa fino a 3,15 miliardi, e Unicredit 1,5 miliardi. (continua dopo il salto)
L’attacco dei 5 Stelle
L’editoriale di Dragoni