La storia di Faccia di Mostro. Il reportage esclusivo

faccia da mostro
faccia da mostro

I pentiti lo chiamavano Faccia da Mostro, per quel volto sfigurato da una fucilata. Per anni si è aggirato come un’ombra nella Palermo delle stragi e degli omicidi eccellenti. Dal fallito attentato dell’Addaura alla strage di via D’Amelio, fino all’omicidio del poliziotto Nino Agostino e di sua moglie incinta. Per la prima volta parla davanti alle telecamere, disvelando il suo volto, il presunto sicario a disposizione di mafia e apparati deviati dello Stato. In un’intervista esclusiva di Walter Molino  trasmessa nel corso di Servizio Pubblico Più “Bye Bye Marcello” di Michele Santoro.

Faccia da Mostro

L’uomo indagato da quattro procure, e considerato personaggio chiave di tanti misteri siciliani, è l’ex poliziotto in pensione Giovanni Aiello, che ha lavorato anni con Bruno Contrada. “In questa storia non c’entro niente – dice – mi sono congedato nel 1977 a causa di una ferita da arma da fuoco che mi ha deturpato il volto. Da allora sono un semplice pensionato. Faccio il pescatore e non ho mai più messo piede in Sicilia”. Nell’aprile di quest’anno la Digos ha trovato proprio in casa di Aiello un piccolo arsenale di armi, le prove di un suo recente viaggio in Sicilia durato tre mesi e ricevute di titoli di Stato. Titoli risalenti ai primi anni ’90, del valore di 600 milioni di vecchie lire.

Sul fronte investigativo è arrivata una nuova svolta. Giovanna Galatolo, figlia pentita di un ex boss, ha riconosciuto nell’ex agente della mobile di Palermo il misterioso protagonista della Trattativa e delle uccisioni di Falcone e Borsellino.