I precari della cultura. Un settore chiave per il Paese

precari della cultura
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Precari della cultura. Anna Rutiloni racconta l’esperienza di chi lavora nei Beni Culturali. Precariato ai massimi livelli composto da gente che lavora per vocazione con un altissimo livello di senso dello Stato. “Gran parte delle persone che lavorano nei Beni culturali non hanno una posizione fissa. Anche l’ultima direzione che ha preso il Governo non va verso un’apertura a nuove assunzioni nelle Sovrintendenze. Chi lavora in questo settore lo fa per vocazione con un grande spirito di servizio per lo Stato. Questo l’ho visto personalmente e lo posso dire”.

I precari della cultura

“Purtroppo c’è una grandissima confusione tra ciò che è turismo e ciò che è la tutela dei beni culturali. Sono due cose assolutamente diverse. Il turismo è sicuramente importante ed è un volano per l’economia nazionale. Ma il bene culturale è un valore superiore”. Ma il merito può servire per entrare in questo settore? La domanda di Michele Santoro e la risposta di Anna Rutiloni: “Il merito è quello che deve essere ricercato ma a molti manca una possibilità per entrare nel circuito dei lavori culturali. In settori così delicati e importanti per il paese servono persone preparate con un corso di studi alle spalle. Il sindacato potrebbe tutelare il merito nel nostro settore”.