Viviana Beccalossi contro Bruno, ex ragazzo di Camorra

viviana beccalossi
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Il dibattito in studio fra Viviana Beccalossi e Bruno Mazza. Cacciati da scuola, senza molte alternative. I ragazzi a Napoli fanno i conti con un territorio difficile. “A 11, 12 anni andavamo a scuola e sistematicamente venivamo cacciati. Quindi per reagire alla noia rubavamo o spacciavamo”.  Il racconto di Bruno Mazza, ex ragazzo di Camorra, oggi capo dell’associazione di volontariato di Parco Verde a Caivano, in provincia di Napoli.

Secondo l’assessore Viviana Beccalossi sono “le istituzioni ad aver sbagliato a Napoli”. “Bisogna cominciare a far rispettare le leggi in quella città e non consentire ai ragazzi di drogarsi fin da piccoli”, chiosa. Per Bruno però occorre altro per risolvere la situazione di un territorio che presenta non poche criticità. “I carabinieri non servono – dice – quello che serve è il lavoro per i giovani”.

Il coraggio di Bruno

Dietro il campetto di calcio del Parco Verde di Caivano c’è un’enorme piazza di spaccio. Bruno Mazza ha un passato criminale, è stato il braccio destro di un boss della zona: “Quando mio fratello è morto di overdose, ho cambiato vita”. Oggi anima l’associazione di volontariato  “Un’infanzia da vivere” per riscattare il futuro di chi vive lì. In una sola mattina, nei pressi del campetto di calcio si trova a raccogliere trecentocinquanta siringhe: “Qui non sappiamo cos’è la legalità, lo Stato deve intervenire”.