La storia di Luigi De Magistris e il paradosso del Comma 22

luigi de magistris
luigi de magistris

Sarà vero che Luigi De Magistris si è “inventato” le inchieste sui politici? Marco Travaglio ripercorre la vicenda professionale, politica e giudiziaria di Luigi De Magistris e del suo grande oppositore, Clemente Mastella, prima del loro faccia a faccia. “La condanna riguarda i tabulati di 8 deputati – tra cui Prodi, Mastella e Rutelli – usati senza chiedere l’autorizzazione della Camera. Ma, per farlo, uno avrebbe dovuto sapere che il tabulato corrispondeva al telefono di un deputato. E se il telefono è intestato alla Camera e lo usa un funzionario, un portaborse, o la moglie del deputato? Per usare i tabulati dei deputati devi quindi chiedere l’ok. Ma per farlo devi sapere che il telefono lo usa il deputato, ma come fai a sapere che lo usa il deputato senza il tabulato?”.

Luigi De Magistris e il comma 22

Marco Travaglio continua la sua analisi sul paradosso della vicenda giudiziaria del sindaco di Napoli. “Comma 22: se vuoi essere esonerato dai voli di guerra devi dichiararti pazzo. Ma chi non vuol fare i voli di guerra è sano, non pazzo. Ergo è impossibile esser esonerati dai voli di guerra”.

Travaglio contro Mastella

“Quello che imputo a De Magistris è che il male che poteva farmi me l’ha fatto”. Clemente Mastella torna sull’inchiesta Why Not. All’epoca lui era iscritto nel registro degli indagati, De Magistris conduceva le indagini. “Io mi sono dimesso, lui ora che è stato condannato non lo fa”.

Risponde Marco Travaglio in difesa dell’ex magistrato: “Quello di De Magistris è stato un caso unico in Italia: tre inchieste scippate, 117 interrogazioni parlamentari, il ministro della Giustizia di cui lui si sta occupando che chiede il suo trasferimento. Non sapremo mai se era un bravo pubblico ministero. Non gli è stato permesso di finire le sue inchieste”.