L’economista Alessandro De Nicola commenta il libro di Thomas Piketty. “Ammiro lo sforzo di dati fatto da Piketty, anche se non sono d’accordo su nulla. Il problema dell’Italia è che non cresce. Bastava risparmiare l’1% del PIL rispetto alla spesa pubblica e oggi avremmo avuto un debito in linea con la Germania”.
Alessandro De Nicola critica Piketty
“Quello che non mi convince per niente è il determinismo secondo cui si pensa che il PIL aumenterà dell’1% e le rendite del 4%. Non è sempre così. Il determinismo è una presunzione fatale. In Italia infatti negli ultimi anni, con la crisi, c’è più uguaglianza”.
Piketty e la disuguaglianza
L’economista francese spiega l’importanza del patrimonio privato nel Capitale del XXI secolo. “Il patrimonio non è l’unica fonte della ricchezza, come nell’Ottocento. Ma è comunque importante, molto di più rispetto al passato. Oggi il patrimonio ereditato cresce molto di più rispetto al Pil. Questo vuol dire che la disuguaglianza aumenta”.
Piketty e la crescita
“Le disuguaglianze si sono ridotte nel ‘900”. L’economista ripercorre l’evoluzione economica dell’ultimo secolo. Dalle ricchezze accumulate con proprietà e terreni al capitale finanziario e industriale. Fino allo scossone provocato dalla seconda guerra mondiale e la riduzione delle disparità. “Oggi dobbiamo imparare a vivere con una crescita dell’1-2% l’anno, rispetto al 5% del passato. Tutto dipende dalle istituzioni e dalle politiche sociali”.