Degrado e campi rom. Ponte di Nona: terra di nessuno

degrado e campi rom
degrado e campi rom

Degrado e campi rom. Ponte di Nona, quartiere alla periferia sud-est di Roma, si trova in una zona completamente isolata dalla città. 17 chilometri la separano dal centro. Qui sorge uno dei campi rom più grandi d’Europa.

Le condizioni dei prefabbricati sono disumane. “Convivo con loro da cinque anni, è una merda” racconta una donna napoletana che vive nel campo, fra roghi abusivi, furti e degrado. Mentre un abitante della zona lancia un urlo di rabbia e razzismo: “Gli immigrati? Dentro ai forni”. Il reportage di Giulia Cerino.

Degrado e campi rom

“Sono cittadini comunitari ma se devono stare qua devono stare alle nostre regole”. Fino al 2010 nel quartiere Casilino c’era il più grande campo rom abusivo di Roma. Dopo lo sgombero i residenti hanno continuato a denunciare la presenza dei nomadi. Intanto povertà e degrado fanno da padroni. Non solo qui ma anche a Tor Bella Monaca. Il racconto di Dina Lauricella e Sandro Ruotolo.

Il degrado di Tor Sapienza

In Viale Giorgio Morandi a dividere il centro d’accoglienza dai palazzoni dell’Ater c’è solo un marciapiede. Dentro i palazzi ci sono gli occupanti abusivi. Qui si vive in case-loculo, le strutture sono fatiscenti. I locali commerciali che dovevano dar vita al quartiere sono stati abbandonati e occupati: “Sembra di stare a Rebibbia” commenta una signora della zona, mostrando il suo appartamento. C’è anche un parroco ortodosso abusivo, dal 1997 occupa i garage dell’Ater “a fin di bene”. Il reportage esclusivo.