Docufiction: Carminati racconta “il mondo di mezzo”

mondo di mezzo
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Fra vivi e morti: ecco la ricostruzione dell’intercettazione che ha dato il nome all’indagine della procura di Roma. Massimo Carminati racconta a Riccardo Brugia la teoria del ‘mondo di mezzo’.

“Ci sono i vivi sopra e i morti sotto. Noi stiamo nel mezzo…si incontrano tutti là no?.. tu stai lì…ma non per una questione di ceto… per una questione di merito, no? …allora nel mezzo, anche la persona che sta nel sovramondo ha interesse che qualcuno del sottomondo gli faccia delle cose che non le può fare nessuno”.

Carminati si racconta

La Docufiction di Servizio Pubblico. “Noi quando abbiamo cominciato la lotta politica eravamo ragazzini. Ma oggi li vedi i pischelli di oggi, girano con la birra in mano, sono creature. Per non parlare di quello che ha combinato il figlio di Alemanno. Che famiglia, è un mezzo scemo. Sta con Casa Pound e ha fatto danni non solo a Porto Ercole che si ci tornano lo ammazzano. Ha fatto danni anche a Ponte Milvio. Ai tempi miei mi hanno bruciato casa due volte, vivevi con l’estintore. A quattordici anni avevo la prima pistola, la pagai ventimila lire. A vent’anni ne ho ammazzata di gente. Eravamo un bel gruppo di camerati quando siamo scappati clandestinamente in Libano”.