Le mamme della Terra dei Fuochi: “Napolitano non puoi dimetterti se prima non fai qualcosa per noi”

mamme della terra dei fuochi
mamme della terra dei fuochi

Le mamme della Terra dei Fuochi. Un anno dopo aver raccontato l’Inferno Atomico, Sandro Ruotolo torna nella Terra dei Fuochi per raccogliere l’appello delle mamme che, con Padre Maurizio Patriciello, il 22 gennaio scorso avevano incontrato Giorgio Napolitano. Qui nulla è cambiato, e i bambini continuano a morire per le esalazioni tossiche dei roghi.

Il coraggio delle mamme della Terra dei Fuochi

Così, per la prima volta, decidono di mostrare le immagini dei loro figli morti a pochi mesi o pochi anni, comunque troppo presto. “Mio figlio ha messo i primi denti in ospedale e come prima parola ha pronunciato il nome di un’infermiera” raccontano “in ogni strada di Caivano l’aria è avvelenata”.

L’appello di Padre Maurizio Patriciello

“Napolitano quando è venuto qui ha pianto: noi chiediamo che si impegni a lasciare in eredità questo dramma al suo successore, perché i bambini morti vengano riconosciuti come vittime innocenti delle ecomafie”.

La Terra dei Fuochi continua a bruciare

Qualche anno fa scoppiò il caso del disastro ambientale raccontato nel nostro speciale “Inferno atomico”. Il reportage realizzato da Sandro Ruotolo e Dina Lauricella.

Oggi cos’è cambiato? Sandro Ruotolo e Raffaele del Giudice, amministratore unico di Asia (Azienda servizi di igiene ambientale), ci mostrano una realtà immutata. Cumuli di rifiuti, ratti ovunque, roghi tossici e nessun controllo. “Qui dovrebbe esserci il massimo della sorveglianza”, dice Raffaele del Giudice. E invece nonostante le promesse del governo quella zona d’Italia continua a essere invisibile.