L’antipolitica? Non sono i 5 stelle, è la voglia di fascismo.

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L’analisi di Michele Santoro sulla disaffezione dei cittadini verso le Istituzioni e la cosiddetta antipolitica.

“Ma come hanno fatto i politici a non accorgersi di niente? E chi sarebbero oggi i politici? Se mi chiedete di dirvene 50, non riuscirei a fornirvi un elenco completo. Non li conosce nessuno. Non sono legati al territorio e gli unici che veramente si interessano a loro sono lobbisti e mafiosi”.

Il ruolo della politica

“Il presidente Napolitano  dice che l’antipolitica infuria e secondo me fa bene ad essere molto preoccupato. Non si tratta più dell’antipolitica a 5 stelle, è furore, rabbia, disimpegno, voglia di fascismo. E chi dovrebbe contrastare questa rabbia? Secondo la Costituzione i partiti. Ma si rende conto il Presidente Napolitano di cosa è diventato il suo partito a Roma? Con le primarie che si fanno con i pacchi di pasta e i figuranti pagati per votare da Carminati”.

I politici di oggi

“Nella Prima Repubblica accadevano cose come queste ma allora c’era Andreotti. Oggi c’è Alfano. Allora c’era Almirante, oggi c’è Alemanno. Allora c’era Nilde Iotti, oggi c’è la Boschi. Molti di voi diranno non c’è la carne accontentiamoci del brodo: Matteo Salvini. Il mio amico Padellaro ha scritto che il pensiero politico di Salvini è interamente contenuto nelle scritte di tre felpe. Se fosse così ridateci Bossi con la sua canottiera bianca. E Matteo Renzi si è accorto di niente? Figuriamoci…”