Vittorio Sgarbi e il potere della cultura italiana

potere della cultura
potere della cultura

Il potere della cultura nell’analisi di Vittorio Sgarbi alla vigilia dell’elezione del nuovo Presidente della Repubblica: “I politici sono una lobby, si muovo secondo logiche lobbistiche. L’elezione del Presidente della Repubblica non spetta ai cittadini ma ai parlamentari. Può essere che il partito di maggioranza indichi il suo, il PD ha una sola persona organica al partito che può indicare. Si chiama Chiamparino, l’unico che non è stato rottamato”.

“Quelli che potevano essere candidati due anni fa come Prodi, la Bindi, D’Alema non ci sono più. L’elezione diretta però non è di per sé più democratica. La forza del denaro stabilisce due candidati che vanno a infinite primarie. Eletto direttamente ma da poteri forti”.

Il potere della cultura

“Il potere italiano è legato alla bellezza, alla civiltà, la capacità di essere primi nel mondo nella cultura. Quando ho indicato per il Quirinale Riccardo Muti ho immaginato che la Merkel davanti ad un uomo che incarna la civiltà musicale senta la sua inferiorità che può essere solo culturale e non economica. Il Presidente della Repubblica non è un politico, abbiamo nominato Ciampi in passato. Quindi o nominiamo un simbolo dell’Italia o l’altro candidato è chiaro chi è: Draghi. Il mio candidato è Muti perché un direttore d’orchestra è la metafora del Presidente, dirige persone che ubbidiscono al suo segno. Ci sono molti uomini di cultura che hanno politica egregiamente”.