Paura nera: storia di Patrizia e di sei migranti nella Padova anti-profughi

Paura nera padova
Paura nera

Paura nera. Via Carlo Leoni è una stradina del centro di Padova. Al primo piano del civico 48 vivono Henry e altri cinque profughi. Sono ospiti della signora Patrizia Ferro, una giovane donna che ha deciso di ospitarli gratuitamente. Il suo gesto di solidarietà ha scatenato le polemiche. In città è partita un petizione e il sindaco leghista Bitonci ha firmato un’ordinanza che rende quasi impossibile per i privati mettere a disposizione alloggi per l’accoglienza.

Il racconto dei profughi

“Siamo venuti qui per chiedere aiuto, non siamo assassini o violenti. Cerchiamo pace e un futuro” racconta Henry, mentre mostra le immagini delle violenze in Nigeria da cui è fuggito. Eppure a tanti la loro presenza non va proprio giù. “Devono imparare che per la città non si va in bici sui marciapiedi” attacca una signora “non li voglio perché qui fanno la bella vita”. Una lunga passeggiata per le vie del centro di Padova con Sandro Ruotolo e i giovani profughi, per scoprire e sfatare luoghi comuni e pregiudizi.

L’appello del fratello di Patrizia

Stefano Ferro, il fratello di Patrizia: “Non si può scherzare sulla vita di queste persone. Non possiamo dimenticarci da dove arriva questa gente. La criminalità nasce anche perché l’accoglienza è carente, non nasce per caso. Il degrado si elimina così, aiutando con le risorse che ci sono, evitando di abbandonare queste persone”.