Sognando la Germania [Pt.2]: Prossima fermata Monaco

Sognando la Germania reportage
Sognando la Germania

Sognando la Germania, l’odissea dei profughi. Sono tanti i profughi che sbarcano sulle coste italiane, ma pochi vogliono restare. La meta sognata è la Germania e, più in generale, l’Europa del nord, dove possono ricongiungersi ai famigliari e ottenere migliori condizioni d’asilo. Le regole europee impongono che il richiedente asilo rimanga nel primo Paese dove viene identificato. Ed è così che la direttrice ferroviaria del Brennero diventa una vera e propria tratta della speranza per i profughi che cercano di sfuggire alle maglie del sistema di accoglienza italiano.

Le testimonianze dei profughi

“Vengo dalla Somalia, scappo dalla guerra e dalle persecuzioni. Cerco la pace in Europa” racconta uno di loro, che viaggia con un regolare biglietto. La “trilaterale”, un terzetto di forze dell’ordine costituito da un austriaco, un italiano e un tedesco, tuttavia, è inflessibile. Senza documento d’identità non si può proseguire e i profughi vengono portati in caserma. Qui, dopo una prima procedura preliminare d’identificazione, dovranno ripresentarsi volontariamente per aprire la procedura d’asilo. Ma su 6000 persone fermate negli ultimi dodici mesi nessuna l’ha fatto. La speranza di farcela infatti, superando i controlli al confine austriaco, non muore. Questa è la seconda parte del racconto di Giulia Cerino, che ci racconta la fine del viaggio. Rivedi anche la prima parte del reportage.