C’è un importante aggiornamento nella vicenda processuale del “macello degli orrori”, portata alla ribalta dalle inchieste di Giulia Innocenzi per Announo e Animali come noi: il Tribunale di Appello di Brescia ha infatti confermato la condanna per maltrattamento di animali a carico di uno dei due medici veterinari imputati.
A Gianantonio Barbi, che era stato condannato in primo grado a due anni per maltrattamenti sugli animali e falso in atti pubblici, i giudici hanno inflitto una pena di 1 anno e 8 mesi, confermando invece l’assoluzione limitatamente ai falsi relativi agli omessi controlli post mortem. Per il collega Mario Pavesi, condannato in primo grado a 1 anno e 6 mesi per falso in atti pubblici e minacce, è stata confermata la condanna per minacce, ed è stato invece assolto dall’accusa di falso in atti pubblici.
Lo scandalo dell’ ex-Italcarni e la successiva vicenda giudiziaria sono nati anche grazie al lavoro di inchiesta andato in onda nel corso di Announo, la trasmissione ideata da Michele Santoro e condotta da Giulia Innocenzi, che per prima ha introdotto le telecamere all’interno di un macello: le immagini raccolte avevano rilevato una realtà orrorifica, dove gli animali vivevano in condizioni insostenibili e i capi d’allevamento non più in grado di reggersi sulle zampe, anziché essere abbattuti in allevamento come previsto dalla legge, venivano di fatto torturati, percossi e feriti con forconi, trascinati con catene.
“Riteniamo fondamentale un’azione di sorveglianza sui luoghi di produzione zootecnica: anche la nostra associazione è da tempo impegnata in investigazioni in allevamenti, di cui la più recente è andata in onda solo pochi giorni fa al Tg2. Non si può continuare a parlare di casi isolati” ha commentato la Lav, facendo appello al ministro della Salute, Giulia Grillo e al presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana.