“Attenti al lupo” – Lo speciale di Gianni Dragoni

attenti al lupo
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Attenti al lupo. Dopo il caso delle quattro banche fallite (Banca Marche, Popolare dell’Etruria, la Cassa di risparmio di Chieti e quella di Ferrara) non c’è più pericolo per il sistema bancario? Quali sono le conseguenze delle nuove regole europee del bail in per i clienti? Perché il problema delle sofferenze bancarie italiane sta preoccupando anche gli Stati Uniti?

Nello speciale “Attenti al lupo” Gianni Dragoni risponde a queste domande e spiega come, tappando una piccola falla, si cerchi di evitare il rischio che l’emorragia si estenda a tutta l’economia. Intanto, una conseguenza pratica: i correntisti sono stati già chiamati a rispondere del salvataggio delle banche fallite. In che modo? La ricostruzione attraverso le illustrazioni di Sergio Gerasi.

Attenti al lupo. La bomba ad orologeria nei bilanci bancari

L’analisi di Gianni Dragoni: “Le banche italiane possiedono una larga parte del debito pubblico. Ad agosto 2016 avevano in pancia titoli per 413 miliardi di euro. Le sofferenze bancarie in cinque anni sono più che raddopiate. Al 30 giugno 2016 erano 214 miliardi, il 10,6% del totale dei prestiti. Vuol dire che ogni 1000 euro prestati dalle banche 106 euro non sono stati restituiti alla scadenza. Se si calcola il totale dei crediti deteriorati si arriva a 356 miliardi. In pratica è come se ci fosse una bomba ad orologeria nel bilancio delle banche”.