Hitler: “Si è cittadini non per nascita o lingua. Serve il sangue tedesco”

Chi può essere considerato un cittadino? Chi è nato e vive in un Paese, indipendentemente dalla sua genealogia e dalle sue origini? Adolf Hitler sulla razza ariana espone la sua tristemente famosa tesi “medica” sulla cittadinanza: I figli di un arabo, di uno zingaro, di uno slavo dovrebbero essere considerati cittadini tedeschi solo perché sono nati in Germania e parlano tedesco? I figli di un negro dovrebbero essere considerati cittadini tedeschi perfino quando quel negro è malato di sifilide? Allora, imbastardendosi, la nazione assorbirà elementi velenosi di cui non potrà più liberarsi.

Hitler sulla razza ariana: la privazione dell’identità

E ancora: “Per creare una razza pura occorreva sacrificare i deboli, gli incapaci, gli zingari, i negri, gli anormali fisici e morali. E gli ebrei. Un negro è facile da individuare, ma un ebreo? Un ebreo no. Perché i tedeschi non mi hanno chiesto di creare una Costituzione, ma mi hanno chiesto di eliminare gli ebrei?  Solo veri tedeschi di sangue tedesco sarebbero stati pronti a seguirmi e a morire per la patria, loro erano gli unici ad avere il diritto di considerarsi cittadini, professori o spazzini che fossero”.

Hitler sulla razza ariana: Sara e Israel

La scena teatrale di M ricostruisce una degli episodi più infami della legislazione antisemita in Germania prima della seconda guerra mondiale. Durante i primi sei anni della dittatura di Hitler, dal 1933 fino allo scoppio della guerra nel 1939, gli ebrei subirono gli effetti di più di 400 tra decreti e regolamenti che limitavano le loro vite da un punto di vista pubblico e privato. Il 17 agosto del 1938 viene emanata l’ordinanza esecutiva della legge sul cambiamento delle generalità che richiede agli ebrei di aggiungere al proprio nome quello di “Sara”, per le donne, e “Israel” per gli uomini, così da poterli identificare più facilmente. Un provvedimento umiliante e abnorme, pensato per demolire l’identità di milioni di ebrei.