Quando Berlusconi sui condannati diceva: “Devono dimettersi”

Berlusconi sui condannati
È il 1995 e l'ex Cavaliere è ospite a Tempo Reale

È il 1995, ospite di Michele Santoro a Tempo Reale, Silvio Berlusconi sui condannati dice: “Uno che viene colto con le mani nel sacco e che subisce una condanna definitiva in cui si dimostra che lui è stato evasore del fisco, io credo abbia il buon gusto di mettersi da parte”. Il video d’archivio.

Berlusconi sui condannati

Una frase che risulta beffarda alla luce della condanna definitiva a quattro anni per frode fiscale nel processo Mediaset. Questa la ricostruzione di Marco Travaglio che nel 2013 spiegava  il meccanismo che ha portato alla condanna di Silvio Berlusconi nel processo Mediaset.

“Si è detto che questa è una condanna frutto di accanimento da parte dei giudici contro Berlusconi avendogli dato anche l’interdizione dai pubblici uffici” – spiega Travaglio – “Chi lo dice non conosce il codice. È infatti obbligatorio dare l’interdizione a chi viene condannato a una pena superiore ai quattro anni. Se è superiore ai cinque l’interdizione è addirittura perpetua. Quindi i magistrati hanno solo fatto il loro lavoro”. Ancora sul processo: “Altro punto: Berlusconi è stato condannato perché non poteva non sapere? Assolutamente no. Tant’è che nella sentenza c’è Confalonieri per cui viene usata questa formula ma che viene assolto dal giudice perché non ci sono le prove. Berlusconi non solo sapeva ma faceva: era lui l’organizzatore di questo enorme sistema di diritti televisivi. Si parla di 13.000 operazioni per 3.000 film: ogni film rimbalzava quattro volte, caricandosi ogni volta di costi fittizi”.

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