“Gli abusi di Don Mauro Inzoli? Un vero e proprio sistema”

Le parole del capo della squadra mobile della questura di Cremona Nicola Lelario

“Abbiamo ascoltato più o meno 25-30 ragazzi – quando li abbiamo sentiti erano già tutti adulti – e da qui abbiamo potuto ricostruire quello che era un vero e proprio sistema”. Le parole di Nicola Lelario, capo della squadra mobile della questura di Cremona, raccontano l’inchiesta che ha portato in carcere Don Mauro Inzoli, condannato in via definitiva per abusi su minori: il sistema “prevedeva un’abitualità caratterizzata dal chiamare questi ragazzi a sé, nel proprio studio o nella propria stanza d’albergo in occasione di ritiri o vacanze” spiega Lelario in questa intervista ai microfoni di Francesca Fagnani.

Don Mauro Inzoli: l’inchiesta

Racconta l’investigatore che “il modus operandi era abbastanza collaudato: l’approccio era soft con delle carezze poi si passava magari a dei baci, le vittime hanno descritto anche baci violenti. Poi i palpeggiamenti. I casi più gravi hanno portato alla masturbazione e all’eiaculazione da parte delle vittime. Le più piccole avevano 12-13 anni. Ad accompagnare questi atti sessuali c’erano dei riferimenti all’Antico Testamento o ai passi biblici, come a voler dire che non c’era niente di male in quello che stava accadendo. Anzi ammantarlo di una sacralità”. E il Vaticano cosa ha fatto? Alla richiesta di rogatoria ha opposto il segreto pontificio, rivela Lelario.

L’intervista

“Io mi sento grandissime responsabilità nella mia vita. Sono un sacerdote, prima ancora un uomo, prima ancora un cristiano. Grandissime responsabilità…Educative soprattutto”: a parlare in questa intervista esclusiva con camera nascosta firmata da Francesca Fagnani è Don Mauro Inzoli, condannato in via definitiva per abusi su minori e ora rinchiuso nel carcere di Bollate. Le vittime di ‘don Mercedes’ – dalla sua passione per le auto di lusso – sono state risarcite con 25mila euro ciascuna. Sul punto il diretto interessato spiega: “È stata una decisione degli avvocati…”. Poi aggiunge, incalzato: “Ci sono molti sacerdoti che sono stati travolti da queste ‘vicende'”. Per quei ragazzi prega? “Prego per tutti. Da stasera anche per lei”.

La condanna

Don Mauro Inzoli dovrà scontare 4 anni, 7 mesi e 10 giorni di reclusione, dopo che un mese fa la Corte di Cassazione ha reso definitiva la condanna respingendo il suo ricorso. L’ex capo di Comunione e Liberazione della provincia di Cremona ed ex presidente di associazioni per minori in affido era accusato di otto episodi di abusi su cinque ragazzi, fra il 2004 e il 2008. La Corte d’appello di Brescia aveva scontato due mesi alla condanna inflitta in primo grado. Le vittime sono state risarcite con 25mila euro ciascuna. Con il risarcimento, le parti civili si sono ritirate dal processo.