Pedofilia, il calvario di Giada: “Io abusata da Don Marino, ma per la giustizia dai 14 anni sono stata consenziente”

La storia di Giada Vitale, oggi 24 enne, che ha denunciato Don Marino Genova, condannato in primo grado a 6 anni per abusi

“Non avrei mai pensato di scrivere o di cercare di avere un contatto epistolare con una personalità grande come la sua. Prima vivevo felice, non mi mancava niente. Ma all’improvviso, sul mio orizzonte esistenziale, mentre frequento la terza media, si staglia una figura nelle sembianze di un prete. E di colpa il padre si trasforma in un mostro che fagocita la mia mente, il mio cuore, la mia innocenza”

Inizia così la lettera che Giada Vitale, 24 enne di Termoli, in provincia di Campobasso, ha scritto a Papa Francesco per denunciare l’inerzia della chiesa rispetto alle vicende di pedofilia.

GUARDA ANCHE > Summit pedofilia, le vittime dei preti: “Cacciarli non basta. Giustizia nei tribunali”

“Ho scritto due lettere a Papa Francesco ma non ho mai ricevuto risposta. Parla di tolleranza zero, ma perché non li caccia a calci nel sedere? Fa solo chiacchiere”.

Giada nel 2013 ha denunciato di essere stata abusata per anni da Don Marino Genova, ex parroco della chiesa SS. Pietro e Paolo di Portocannone, con cui ha avuto rapporti sessuali dai 13 ai 17 anni. “Don Marino nei miei confronti è stato sempre molto dolce. Mi abbracciava spesso, diceva di volermi bene” ricorda Giada “e un giorno mi prese la mano e mi ha portò in sagrestia, con i suoi modi molto dolci. ‘Sei la mia stellina, ti voglio bene’ mi disse. Dopo quella frase mi spinse verso il muro e strusciò le sue parti intime sul suo corpo. Mi toccava, mi baciava. Poi andò in bagno”.
Quel giorno iniziò il suo calvario: “Ogni volta mi rivestiva lui, perché io ero immobile. Mi congedava con la benedizione, facendomi il segno della croce sulla fronte. Non doveva più fare il prete perché era un porco, ma è stato protetto”.

Don Marino è stato condannato in primo grado dal tribunale di Campobasso a 6 anni di reclusione per abusi sessuali, con l’interdizione dai pubblici uffici e un risarcimento  provvisionale di 15.000 euro. Il processo è stato diviso in due tronconi: il primo riguardante i fatti successivi al momento in cui Giada ha compiuto 14 anni, che è finito con un’archiviazione; il secondo, per i fatti precedenti al compimento dei 14 anni , che si è concluso con la condanna del sacerdote.
“Dopo la mia denuncia alla procura è iniziato un altro calvario perché il pubblico ministero ha stabilito che si trattava di atti sessuali con minore consenziente anziché violenza su minore. Io avevo 13 anni e lui 58. Non ho mai più avuto un ragazzo, una relazione, anche se adesso mi hanno fatto passare per la prostituta del prete, mentre lui è diventato la vittima”
Le nostre telecamere hanno raggiunto Don Marino, che si è rifiutato di rispondere a qualunque domanda.
In un messaggio ha scritto: “È tutta colpa mia, dovevo proteggerla. Io ero il suo sacerdote, lei una ragazza”.

Vaticano, il primo vertice sulla pedofilia

Si apre domani in Vaticano il vertice sugli abusi nel Clero che radunerà fino al 24 di febbraio i presidenti di tutte le conferenze episcopali del mondo ala presenza di Papa Francesco. Padre Federico Lombardi, che avrà il ruolo di moderatore, ha fornito alcuni dati in conferenza stampa: in totale, i partecipanti saranno 190, fra cui 114 presidenti conferenze episcopali o loro rappresentanti, 14 capi delle Chiese orientali cattoliche, 15 vescovi che operano in territori di missione, 22 religiosi e religiose membri dei consigli delle unioni generali. I tre giorni di lavori saranno divisi per temi, Responsibility, Accountability, Transparency.