Quota 100 (e blocco delle assunzioni) svuotano scuole e ospedali

Quest'anno dovrebbero andare in pensione quasi 140mila lavoratori pubblici. E se quota 100, alla fine, svuotasse scuole e ospedali?

Saranno circa 25 mila le pensioni “Quota 100” liquidate dall’Inps il prossimo 1 aprile.  Ma siamo sicuri che i lavoratori in fuga saranno sostituiti da nuovi lavoratori? E se quota 100, alla fine, svuotasse gli uffici pubblici? Il giornalista economico Gianni Dragoni torna con la rubrica “Attenti al lupo” e ci spiega cosa succederà .

Quest’anno dovrebbero andarsene in pensione quasi 140mila lavoratori pubblici, secondo le stime dei sindacati, più quelli che prenderanno la pensione anticipata a 62 anni con quota 100: 34mila domande sono già state presentate e potrebbero arrivare a 70mila. Pertanto le uscite totali potrebbero arrivare a 200mila quest’anno e, sempre secondo i sondacati, a 500mila in tre anni.

Questi lavoratori verranno sostituiti con nuove assunzioni? Il governo aveva lasciato intendere che grazie a quota 100 nello Stato sarebbero stati assunti decine di migliaia di giovani, la famosa staffetta generazionali. Il ministro della funzione pubblica Giulia Bongiorno aveva annunciato un piano di 140mila assunzioni per quest’anno e parlava addirittura di 400mila nuovi posti in tre anni. Ma poi la legge di bilancio ha bloccato le assunzioni fino al 15 novembre di quest’anno in tutte le amministrazioni centrali, le università, l’Inps, l’Inail e altri enti.

E il blocco che cosa comporta?

Nel pubblico la regola è che chi esce dal lavoro può essere rimpiazzato l’anno successivo. Quindi quest’anno dovrebbero essere sostituiti i lavoratori usciti nel 2018. Ma a causa del blocco delle assunzioni questo non si potrà fare. Il blocco non vale per i concorsi già autorizzati ma che riguardano solo i posti che si sono liberati fino al 2017.

Quota 100, si svuotano gli ospedali

Secondo le stime dei sindacati quest’anno andranno in pensione 6-7 mila medici più altri 1500 con quota 100. In tre anni si stimano almeno 25mila uscite complessive. Che si aggiungano ai 10mila specialisti già mancanti. Questo vorrebbe dire peggioramento dei servizi, liste d’attesa più lunghe. E anche gli infermieri si riducono: con quota 100 potrebbero uscirne 37mila in alcuni anni. 

Quota 100 e gli effetti nelle scuole

Nella scuola 15mila insegnanti hanno chiesto di uscire con quota 100. Altri 21mila usciranno a settembre con la pensione ordinaria: sono quindi 36mila posti voti, che si aggiungano ai 109mila posti liberi già coperti dai supplenti. Nella scuola si riduce anche il personale tecnico amministrativo: quest’anno 2mila andranno via con quota 100 e altri 6mila con la pensione normale.

Il debito pubblico e il Pil (che non cresce)

Che effetto avranno tutte queste uscite? Potrebbero avere effetti paralizzanti. su una pubblica amministrazione che già è poco efficiente e ha dipendenti con età media elevata, 52 anni. “Tutti quelli che escono con quota 100 saranno sostituiti”, continua a dire il ministro Bongiorno. Come, non si sa.

E siamo sicuri che dopo il 15 novembre le assunzioni si sbloccheranno? In gennaio il debito pubblico è aumentato a 2358 miliardi, 14 miliardi in un mese. Il Pil non cresce. C’è il rischio che scattino le clausole di aumento dell’Iva. Ci saranno i soldi per le assunzioni pubbliche o proseguirà il blocco?

Attenti al lupo.